“La Calabria terra d’accoglienza e di contraddizione”
L’arte a Ferramonti è una pagina di enorme interesse nella storia del nostro Paese. Da un lato le privazioni, la cupezza, gli stenti, il caldo di un’area infestata dalla malaria. Dall’altro la generosità della popolazione locale, delle guardie, e l’esistenza di una ricca vita artistica. Far rivivere tutto questo è un monito contro ogni forma di persecuzione, e un modo per rendere omaggio alla forza d’animo, alla creatività e alla sopravvivenza stessa. Numerosi artisti furono coinvolti nel Campo di Ferramonti di Tarsia perché ebrei o in conseguenze delle loro idee politiche.
L'arte espressa nel nella sua vasta espressione. La pittura, la musica, il cinema, il teatro. Gli artisti perseguitati reagirono usando la loro arte come una forma di resistenza spirituale e uno strumento di denuncia dell'oppressione unita al coraggio di quanti riuscirono a mantenere intatta la dignità, il desiderio di cultura e la forza del sogno, ricordando le genti di Calabria che si sono prodigati per aiutare come la città di Cosenza in prima linea. Bella, accogliente, culturale: ha vissuto insieme a Ferramonti di Tarsia molte coincidenze di vita giornaliera.
Gli uomini, le donne e i bambini che arrivavano per essere accompagnati nel Campo facevano sosta all’Hotel Excelsior che si trova ancora oggi a Cosenza di fronte la stazione Ferroviaria. I cosentini li accoglievano con gioia, ma nello stesso tempo imperava nel loro cuore la tristezza che presto sarebbero stati accompagnati al campo di internamento. Il legame con la città dei Bruzi si rinsaldava ogni volta che alcune donne del Campo giungevano al nosocomio dell’Annunziata e mettevano al mondo i loro piccoli. Un motivo in più per resistere al dolore. Così come il Cimitero accoglie le spoglie di alcuni internati seppelliti, e deceduti per morte naturale.
Ferramonti era... Musica Cinema Teatro
Il progetto Memory Art... l’arte attraversa la memoria nasce nel 2017. Il luogo scelto è il Campo di internamento “Ferramonti di Tarsia” fucina di artisti di ogni parte del mondo. Nella prima edizione è la Musica, infatti da spartiti ritrovati e tradotti e attraverso diversi studi, è emerso che gli internati nonostante le privazioni estreme nell’attesa della libertà organizzassero eventi letterali e musicali. La musica di Ferramonti è una pagina di enorme interesse nella storia di Tarsia e il punto di partenza di questo progetto “Memory Art”... l’arte che attraversa la memoria è proprio la cultura musicale, la musica perseguitata, la musica concentrazionaria (eseguita nei campi di concentramento) che diventa parte della storia.
Il progetto presentato al ridotto del Rendano prima e poi nella Sala Consiliare del Comune di Tarsia dal Sindaco di Tarsia Roberto Ameruso e dal delegato alla cultura Roberto Cannizzaro ha visto la presenza di un pubblico interessato. La seconda edizione ha visto il Cinema fare da padrone. Non solo proiezioni importanti come Roma città Aperta e Ladri di Biciclette ma soprattutto i corti. Si con i corti il programma Memory Art ha soddisfatto l’anima della manifestazione. Molte le scuole che hanno partecipato e moltissime saranno quelle che che vogliono provare a fare “i registi”.
Così come il Teatro che è lo svolgimento della terza edizione. Molte le rappresentazioni che venivano messe in scena al Campo. Alcune anche allegoriche. Comunque l’arte pittorica non l’abbiamo certo fatta disperdere, che con Michel Fingsten, Ferramonti ha toccato l’apice della pittura. L’obiettivo che il Comune di Tarsia e l’Associazione Ferramonti attraverso il progetto “Memory Art” è quello di divulgare il Campo colmo di storia, ricordi, arte e cultura attraverso una full immersion di eventi dedicati soprattutto ai giovani a cui si vuole passare il “testimone”... conoscere per non dimenticare. La storia è il passo che guida tutti i popoli per affrontare il futuro. E’ da questo futuro che il Campo di Ferramonti di Tarsia vuole partire. L’esplorazione della vita nel campo attraverso l’arte che si esprimeva.