Memory Art chiude con il “fasto del vero nel dopoguerra”, il neorealismo e la rivoluzione nel cinema, con capolavori come Roma città aperta diretto da Roberto Rossellini e "Ladri di biciclette" diretto, prodotto e in parte sceneggiato da Vittorio De Sica. E in un’epoca di odio diffuso, crescita di intolleranza e razzismo, raccontare il Neorealismo alle giovani generazioni soprattutto, ma anche il ripasso per gli adulti non fa male, è cosa buona e giusta, scrive Paride Leporace: “Soprattutto sollecitati da un Memoriale come quello dell’esperienza di Ferramonti. In quell’anteprima stanno già Luchino Visconti, Vittorio De Sica e il suo sceneggiatore Cesare Zavattini (forse l’unico che elaborò una teoria e prassi del Neorealismo) e Blasetti regista con gli stivali e della buona tecnica. Ai primi due abbiamo aggiunto il genio e il metodo di Roberto Rossellini in omaggio ai principali autori che domineranno la scena fino allo spegnersi delle loro luminose esistenze”.
"Roma città aperta" è un film del 1945 diretto da Roberto Rossellini. È una delle opere più celebri e rappresentative del neorealismo cinematografico italiano. È il film che fece acquisire notorietà internazionale ad Anna Magnani, coprotagonista insieme ad Aldo Fabrizi. È il primo film della Trilogia della guerra antifascista diretto da Rossellini. Il film, nel collettivo immaginario di ognuno di noi, ha l’icona dell’occupazione tedesca di Roma e della Resistenza romana. La pellicola al Festival di Cannes 1946, ottenne il Grand Prix come miglior film. Ricevette inoltre una candidatura al Premio Oscar per la migliore sceneggiatura originale e vinse due Nastri d’Argento per la miglior regia e la migliore attrice non protagonista (Anna Magnani). La pellicola è stata inserita nella lista dei 100 film che hanno cambiato la memoria collettiva del Paese tra il 1942 e il 1978.
"Ladri di biciclette" è un film del 1948 diretto, prodotto e in parte sceneggiato da Vittorio De Sica. Girato con un’ampia partecipazione di attori non professionisti, ritenuto uno dei massimi capolavori del neorealismo cinematografico italiano frutto di un soggetto originale di Cesare Zavattini. Quattro anni dopo la sua uscita, venne ritenuto il più grande film di tutti i tempi dalla rivista cinematografica britannica Sight & Sound. Nel 1958 fu dichiarato il secondo miglior film di sempre alla Confrontation di Bruxelles, da una giuria internazionale di critici. "Ladri di biciclette" è stato in seguito inserito, come opera rappresentativa, nella lista dei 100 film italiani da salvare, ed è stato inoltre classificato nella quarta posizione nei 100 migliori film del cinema mondiale, i più grandi film non in lingua inglese” dalla rivista Empire.